Gonalgia: il dolore al ginocchio
Il dolore al ginocchio (termine medico gonalgia) è un sintomo comune, che molte persone provano nell’arco della loro esistenza, e che talvolta può essere debilitante a tal punto da non permettere il mantenimento della posizione eretta o la deambulazione. Nell’articolo seguente andremo ad esaminare nel dettaglio l’articolazione del ginocchio e le cause che possono portare a gonalgia, oltre alle metodiche di diagnosi e di trattamento riabilitativo.
anatomia del ginocchio
Iniziamo facendo un breve richiamo all’anatomia del ginocchio, essendo un’articolazione molto complessa costituita da diverse componenti.
Il ginocchio è composto da due principali articolazioni:
- Articolazione femoro tibiale: le superfici articolari sono l’estremità inferiore del femore e l’estremità superiore della tibia
- Articolazione femoro rotulea: le superfici articolari sono la fossa rotulea del femore e la faccia articolare della rotula.
Le estremità articolari del femore vengono chiamate “condili”, i quali poggiano direttamente sul piatto tibiale. Essendo questo ultimo, piatto, per permettere un corretto alloggiamento dei condili ci sono due menischi, composti da tessuto fibroso, i quali permettono una corretta giunzione tra tibia e femore.
Il lato inferiore del femore, quello superiore della tibia e la parte interna della rotula sono avvolti dalla capsula articolare, al cui interno è presente il liquido sinoviale, lubrificante naturale che permette la riduzione al minimo dell’attrito.
A stabilizzare l’articolazione ci sono i legamenti, tra cui ricordiamo i legamenti collaterali e i legamenti crociati, anteriore e posteriore.
Le cause del dolore al ginocchio
Vista la molteplicità delle componenti che fanno parte dell’articolazione del ginocchio e viste le numerose parti corporee che vanno a collegarsi biomeccanicamente al ginocchio, le cause che portano a un dolore al ginocchio possono essere molteplici.
Dividiamo le cause che portano al dolore al ginocchio in due grandi categorie: il dolore causato da un problema specifico al ginocchio e il dolore causato da un compenso dovuto a un problema di un’altra parte corporea, funzionalmente collegata al ginocchio.
Se il problema riguarda il ginocchio in sé, le strutture che possono danneggiarsi sono molteplici:
- Lesione parziale o totale dei legamenti: molto comune è la rottura del Legamento Crociato Anteriore. Se viene meno la funzione dei legamenti, il ginocchio perde stabilità e controllo, fattori chiave per esprimere un corretto movimento.
- Lesioni meniscali: i menischi che avvolgono i condili femorali possono lacerarsi o rompersi; una loro lesione diventa molto debilitante per l’articolazione del ginocchio, e in base alla gravità dell’infortunio potrebbe essere necessario ricorrere alla rimozione delle strutture meniscali.
- Lesioni parziali o totali della muscolatura o dei tendini: al ginocchio arrivano molti muscoli sia dall’articolazione dell’anca che da quella della caviglia; una lesione a questi muscoli porterà sicuramente ripercussioni anche sull’articolazione del ginocchio, limitandone il movimento o riducendone l’espressione di forza.
- Varie forme di artriti, borsiti, fratture ossee: questi sono solo altri esempi di quali patologie potremmo incontrare analizzando un infortunio al ginocchio.
Come detto prima, però, il problema potrebbe non riguardare direttamente il ginocchio, ma un’articolazione o un muscolo ad esso collegato, e che quindi ripercuote il suo infortunio sull’articolazione interessata. Alcuni esempi possono essere:
- Una limitata mobilità di caviglia o di anca si ripercuote sull’articolazione del ginocchio, la quale dovrà compensare questa mancanza di mobilità delle articolazioni vicine, mettendo a rischio la stabilità e il controllo motorio.
- Un eccessivo peso corporeo porta a un carico inadeguato sulle articolazioni delle ginocchia, usurandole più in fretta e sottoponendole a carichi intensi.
- Un ridotto tono muscolare nel compartimento del bacino non permette una corretta stabilizzazione dell’articolazione del ginocchio, sottoponendola a sforzi maggiori rispetto a quelli che riesce a sopportare.
biomeccanica del ginocchio: dati dalla letteratura scientifica
L’articolazione del ginocchio, giunto fondamentale per la biomeccanica dell’arto inferiore, è l’articolazione più vulnerabile e sensibile di tutte1.
Le sue funzioni principali sono quelle di sorreggere il peso corporeo, assistere l’altra gamba nelle fasi di camminata e corsa e attutire lo shock da impatto che si ha ogni volta che poggiamo il piede per terra2.
L’entità del carico che attraversa l'articolazione del ginocchio è pari a 2-3 BW (Body Weight, Peso Corporeo) durante la deambulazione, 2-5 BW durante l’alzarsi e sedersi da una sedia, 4-6 BW durante salire le scale, e 7-12 BW durante la corsa3.
Una review sistematica del 2019 ha analizzato la maggior parte degli studi sulla biomeccanica dell’articolazione del ginocchio, per valutare il carico che deve sopportare nei gesti motori più quotidianamente utilizzati.
Di seguito riportiamo il confronto tra l’analisi della camminata e della corsa.
La funzione principale del ginocchio nella corsa è simile a quella nella camminata. In entrambi i gesti motori abbiamo una fase di stance (appoggio su un solo arto) e swing (l’arto preso in considerazione sta oscillando dalla posizione posteriore a quella anteriore). La differenza più sostanziale è la fase di float, ovvero la fase di volo in cui non siamo in appoggio su nessuna gamba.
È proprio la fine di questa fase che determina il cambiamento maggiore della corsa rispetto alla camminata: arrivando da una fase di “salto”, il ginocchio dovrà sopportare un momento torcente (la risultante delle forze ad esso collegate) molto maggiore rispetto alla camminata, poco più del doppio. Questo dato è facilmente visualizzabile nei grafici riportati sopra, i cui punti E, che corrispondono al momento di appoggio dell’arto, riflettono i carico che il ginocchio deve sopportare.
In uno studio di Hamner e Delp4 è stato visto come la biomeccanica del ginocchio è principalmente coinvolta in funzione della velocità del passo. Con l’aumentare della velocità l’ampiezza del movimento, il massimo momento torcente e il massimo assorbimento delle forze aumenterebbero proporzionalmente.
dolore al ginocchio: il protocollo della fisio10
Nella nostra struttura l’anamnesi del paziente con dolore al ginocchio non si limita alla mera articolazione, ma spazia su tutte quelle componenti che potrebbero provocare un dolore all’arto inferiore.
Come primo passaggio viene eseguita una visita dal medico ortopedico, che con la consultazione di determinati test strumentali (raggi x, risonanza magnetica) valuterà se l’entità del dolore proviene dal ginocchio vero e proprio o da un altro distretto.
Nel caso in cui il dolore parta dal ginocchio, dopo aver determinato la causa, si sceglierà il percorso riabilitativo più adeguato: oltre ai medici, il nostro centro offre un personale fisioterapico qualificato, il quale attraverso terapie strumentali, massaggi e bendaggi ridurrà al minimo il dolore provato nell’articolazione.
Se invece il dolore non è una causa diretta del ginocchio ma un problema posturale o di pattern motorio scorretto, il centro offre un percorso rieducativo al movimento all’interno di una palestra funzionale. L’approccio utilizzato dai rieducatori motori si può racchiudere chiamandolo “Joint by joint”, o “articolazione per articolazione”. Secondo questa metodica, le tensioni che arrivano al ginocchio sono causate, per la maggior parte dei casi, da deficit di mobilità delle articolazioni vicine (in questo caso anca e caviglia). Il lavoro dunque non comprenderà soltanto esercizi specifici per il ginocchio, ma si incentrerà anche sulle articolazioni a supporto del ginocchio e su una corretta espressione di movimento.
Come ogni tipo di patologia o problematica, l’obiettivo primario della struttura Fisio10 rimane sempre lo stesso: la salute della persona a 360°.
bibliografia
- (A. Chhabra, C. C. Elliott, and M. D. Miller, “Normal anatomy and biomechanics of the knee,” Sports Medicine and Arthroscopy Review, vol. 9, no. 3, pp. 166–177, 2001)
- (K. Shamaei, M. Cenciarini, A. A. Adams, K. N. Gregorczyk, J. M. Schiffman, and A. M. Dollar, “Design and evaluation of a quasi-passive knee exoskeleton for investigation of motor adaptation in lower extremity Joints,” IEEE Transactions on Biomedical Engineering, vol. 61, no. 6, pp. 1809–1821, 2014).
- Y. M. Wang, Experimental Research and Design Reference on Comfort System of Exoskeleton Equipment, Zhejiang University, 2015. [13] W. R. Taylor, M. O. Heller, G. Bergmann, and G. N. Duda, “Tibio-femoral loading during human gait and stair climbing,” Journal of Orthopaedic Research, vol. 22, no. 3, pp. 625–632, 2004. [14] I. R. Herman, Physics of Human Body, Springer, New York, NY, USA, 2nd edition, 2016.
- (S. R. Hamner and S. L. Delp, “Muscle contributions to foreaft and vertical body mass center accelerations over a range of running speeds,” Journal of Biomechanics, vol. 46, no. 4, pp. 780–787, 2013.)