Il Piede Piatto

Piede piatto 01

Con il termine "piede piatto", si indica una condizione in cui, la pianta del piede, è letteralmente piatta, a differenza della leggera curvatura che dovrebbe assumere.

Dai 10 mesi ai 3-4 anni di vita questa condizione è del tutto normale e fisiologica, a causa dello sviluppo dell'osso e dei legamenti ancora inappropriato1, e generalmente si corregge spontaneamente intorno ai 6-7 anni di vita.

Cause del piede piatto

Per comprendere bene quali sono le cause che portano la pianta del piede Piede 03ad appiattirsi e per capire il motivo di determinate strategie correttive, è bene spendere due parole per descrivere le arcate plantari.

La pianta del piede prende la sua conformazione leggermente concava grazie a 3 archi che si possono delineare sulla sua superficie. Come si vede dall’immagine, gli archi plantari in tutto sono 3:

  1. Arco longitudinale mediale: è l’arcata più importante per la patologia del piede piatto, e si trova sulla parte interna del piede. La tensione di questa arcata è determinata da tensioni passive (date dai legamenti plantari) e da tensioni attive (create dai muscoli cavitari, più nello specifico principalmente da tibiale anteriore e peroneo lungo; questi muscoli, attraverso la loro tonicità, “tirano” la fascia plantare creando l’arco mediale).
  2. Arco longitudinale laterale: situato nella parte esterna del piede, è formato sempre da componenti passive (legamenti plantari) e componenti attive (muscoli peronieri e tibiale posteriore).
  3. Arco trasverso: arco plantare che va dal 1° al 5° metatarso. Per creare tensioni in questa arcata partecipano solamente le tensioni attive, ovvero quelle che arrivano dai muscoli della pianta del piede.

Dalla conformazione degli archi plantari si deduce che la loro forma è data dal giusto equilibrio tra le tensioni muscolari. Dei muscoli poco tonici rischiano di non portare abbastanza tensioni sulla fascia plantare e quindi di non creare il tipico arco, mentre dei muscoli troppo tonici rischiano di portare troppe tensioni e di accentuare eccessivamente le arcate plantari.

La condizione del piede piatto può essere di tipo congenito, trasmessa da uno dei due genitori, o di tipo adattivo, formatosi dopo stimoli “errati” ricevuti dal corpo durante la fase di crescita.

Le cause che portano a un appiattimento della fascia plantare possono essere molteplici:

  • Obesità
  • Traumi al piede o alla caviglia
  • Artrite
  • Diabete
  • Invecchiamento
  • Vizi posturali errati
  • Ecc
sintomi e complicanze del piede piatto

Piede 01La maggior parte delle persone che presenta una volta plantare piatta, non lamenta dolore nella zona interessata. In alcuni casi la condizione è sintomatica e porta a complicanze: si possono percepire dolori nella zona della fascia plantare, tensioni sula tallone, gonfiore della caviglia, e talvolta il dolore può salire lungo la gamba, portando a fastidi a livello del ginocchio, delle anche o della zona lombare

Alcuni studi evidenziano come gli adulti con una condizione di piede piatto riportano un significativo aumento dei dolori percepiti nella zona lombare della schiena e negli arti inferiori2, con una riduzione della qualità di vita3.

Una condizione in cui il piede non ha la sua fisiologia naturale, porta inevitabilmente il corpo a ricercare dei compensi posturali aiutandosi con le articolazioni vicino. È quindi consigliabile non sottovalutare questa condizione, anche nel caso in cui non ci siano sintomi e non faccia male, perché nel lungo termine potrebbe portare a scompensi posturali che si ripercuotono in altre parti del corpo.

trattamento e cura del piede piatto in fisio10

Nonostante la condizione del piede piatto non sempre porta a dolori e complicanze,Piede 02 è bene cercare di tamponare la situazione per evitare che si creino complicanze in futuro.

All’interno della nostra struttura seguiamo un iter ben preciso per trattare al meglio questa patologia.

Come prima cosa viene eseguita una diagnosi dal medico competente, per capire se effettivamente la condizione è quelle del piede piatto e per decidere, assieme al paziente, la strategia operativa che più gli si addice.

Una volta definito il quadro operativo, le strade possibili sono generalmente due:

  • Trattamento conservativo: consiste nel cercare di migliorare la situazione senza ricorrere a interventi invasivi. Questo tipo di trattamento prevede diverse strategie, come l’utilizzo di appositi plantari, terapie strumentali ed esercizi specifici. All’interno del nostro centro, la figura del fisioterapista di occuperà dei trattamenti strumentali e della parte delle manipolazioni muscolari, mentre la figura del laureato in scienze motorie si occuperà della parte degli esercizi correttivi e di rinforzo muscolare.
  • Trattamento chirurgico: nel caso in cui il trattamento conservativo non abbia portato i miglioramenti previsti, e solo dopo aver ricevuto il parere del medico competente, si può optare per un trattamento chirurgico in base alla condizione del piede.

Qualsiasi sia la strada operativa, il focus della nostra struttura rimane sempre lo stesso: la salute della persona a 360 gradi,

 

bibliografia
  1. Uden H, Scharfbillig R, Causby R. The typically developing paediatric foot: how flat should it be? A systematic review. J Foot Ankle Res. 2017;10:37.
  2. Kosashvili Y, Fridman T, Backstein D, Safir O, Bar Ziv Y. The correlation between pes planus and anterior knee or intermittent low back pain. Foot Ankle Int. 2008;29:910–3.
  3. Shibuya N, Jupiter D, Ciliberti L, VanBuren V, Fontaine J. Characteristics of adult flatfoot in the United States. J Foot Ankle Surg. 2010;49

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