Il Foam Rolling
Con il termine Foam Rolling si intende una tecnica di rilasciamento miofasciale, che può essere eseguita in autonomia, senza l’ausilio di un operatore, come invece richiederebbe il massaggio manuale.
Lo scopo di questa tecnica è quello di rilassare il tessuto connettivo che avvolge i muscoli, permettendo così alla fibra muscolare di distendersi e di esprimere il suo massimo potenziale.
il tessuto connettivo
Il tessuto connettivo, in parole povere, è formato da cellule che, oltre a secernere una grande quantità di sostanze utili per l’organismo, ha la funzione di unire ogni cosa all’interno del nostro corpo, riempiendo tutti gli spazi vuoti tra le strutture e tra i vari tipi di tessuti. Esso lega ogni cellula presente nel corpo alle cellule vicine.
Inoltre il tessuto ha un’importante caratteristica che lo distingue dagli altri tessuti del corpo: il principio della tensegrità. Questo principio indica la proprietà di utilizzare compressione e trazione in modo combinato, al fine di fornire stabilità e resistenza. A livello pratico questo si traduce nel fatto che se vado a comprimere con una forza anche quasi impercettibile una parte del sistema (che in questo caso è il corpo umano) allora starò andando ad applicare una forza di trazione in tutto il corpo, anche fino al punto più lontano rispetto a dove ho applicato la trazione.
Questo significa che se ho una contrattura miofasciale dovuta a un muscolo in cattiva salute, quella contrattura andrà a condizionare la salute di tutto il corpo, anche delle parti che non centrano nulla con quella contratta.
Per questo motivo il trattamento della miofascia è molto importante per la salute della persona, che venga svolto attraverso delle manipolazioni manuali o attraverso il foam rolling.
attrezzi per il foam rolling
Esistono diversi strumenti per trattare la miofascia in autonomia. Il più famoso e conosciuto al mondo è il Foam Roller, un rullo di schiuma espansa la cui superficie potrebbe essere liscia o con delle sporgenze, per raggiungere anche i muscoli più profondi.
Oltre al rullo si possono usare delle palline, dei roller e altri attrezzi che sono usciti negli anni per venire incontro a ogni esigenza e per poter trattare in autonomia ogni muscolo.
Il Foam Roller viene utilizzando letteralmente “rullandoci” sopra, utilizzando il proprio peso corporeo per fare pressioni sui muscoli e sulla fascia connettivale. Oltre alle rullate si possono eseguire delle compressioni ischemiche dai 5 ai 30 secondi, nei punti in cui si sentono maggiori contrazioni, abbinate a dei movimenti che attivano e rilassano il muscolo preso in esame.
Il Foam Rolling può essere “traumatico” durante le prime volte, perché le contratture muscolari e connettivali tendono a manifestarsi con del dolore, che però diminuisce sempre di più man mano che il tessuto viene riscaldato e mobilizzato.
Nella pratica del Foam Rolling non esistono particolari controindicazioni, se non quelle legate alla salute della cute della parte da trattare: non deve essere utilizzato sopra un’infiammazione acuta, sopra delle ustioni o su del tessuto lacerato o con delle abrasioni.
letteratura scientifica e foam rolling
Esistono ormai diversi studi che hanno provato a valutare l’efficacia del Foam Rolling in tutta le varie fasi della pratica sportiva.
Esiste un consenso emergente sul fatto che il trattamento con il Foam Rolling influisca positivamente sulle prestazioni atletiche come potenza, forza, agilità, equilibrio e flessibilità1.
La ricerca suggerisce che il Foam Rolling può offrire benefici a breve termine per aumentare i livelli di flessibilità e mobilità dell'anca, del ginocchio e della caviglia senza influire sulla performance muscolare2-5. Combinazione regolare di Foam Rolling e lo stretching statico può avere un effetto aggiuntivo per aumentare il ROM2-3.
Un altro studio afferma come il Foam Rolling abbia effetti a breve termine. Effettuando delle misurazioni in ogni singola sessione, si è scoperto che riduce sostanzialmente il dolore muscolare1, in particolare dopo il danno muscolare indotto dall'esercizio6-10.
Il Foam Rolling dimostrerebbe anche la capacità di avere un effetto delocalizzato. Ad esempio, il Foam Rolling della pianta del piede o dei muscoli posteriori della coscia potrebbe influenzare positivamente la parte bassa della schiena e la flessibilità del tendine rotuleo11-12.
La pressione lenta e profonda indurrebbe a diminuzione del tono delle unità motorie scheletriche correlate di stimolando i meccanocettori. Questa reazione a catena provocherebbe uno stato neurofisiologico dominante parasimpatico, quindi suscitando un maggiore rilassamento13.
il foam rolling in fisio10
Nella nostra struttura la tecnica del Foam Rolling viene praticata da sempre.
Quando il caso lo permette, viene insegnata alla persona la tecnica con cui utilizzare nel modo più efficiente il Foam Roller e tutti gli altri attrezzi per eseguire dei rilasciamenti miofasciali.
Il Foam Rolling viene utilizzato in palestra per aumentare l’effetto benefico degli esercizi di allungamento e stretching, per permette alla persona di raggiungere quanto prima un ottimale stato di salute del tessuto connettivo e di tutto il sistema muscolo-scheletrico.
Nella nostra struttura l’obiettivo è sempre lo stesso: la salute della persona al primo posto.
bibliografia
- Schroeder, A. N., and Best, T. M. (2015). Is self myofascial release an effective preexercise and recovery strategy? A literature review. Curr. Sports Med. Rep. 14, 200–208. doi: 10.1249/jsr.0000000000000148
- Mohr, A. R., Long, B. C., and Goad, C. L. (2014). Effect of foam rolling and static stretching on passive hip-flexion range of motion. J. Sport Rehabil. 23, 296-299. doi: 10.1123/JSR.2013-0025
- Škarabot, J., Beardsley, C., and Štirn, I. (2015). Comparing the effect of selfmyofascial release with static stretching on ankle range-of-motion in adolescent athletes. Int. J. Sports Phys. Ther. 10, 203-212.
- Bushell JE, Dawson SM, Webster MM. Clinical Relevance of Foam Rolling on Hip Extension Angle in a Functional Lunge Position. J Strength Cond Res. 2015
- MacDonald GZ, Penney MD, Mullaley ME, et al. An acute bout of self-myofascial release increases range of motion without a subsequent decrease in muscle activation or force. J Strength Cond Res. 2013;27(3):812-821.
- Peacock CA, Krein DD, Antonio J, et al. Comparing acute bouts of sagittal plane progression foam rolling vs. frontal plane progression foam rolling. J Strength Cond Res. 2015
- Jay, K., Sundstrup, E., Søndergaard, S. D., Behm, D., Brandt, M., Særvoll, C. A., et al. (2014). Specific and cross over effects of massage for muscle soreness: Randomized controlled trial. Int. J. Sports Phys. Ther. 9, 82-91.
- MacDonald, G. Z., Button, D. C., Drinkwater, E. J., and Behm, D. G. (2014). Foam rolling as a recovery tool after an intense bout of physical activity. Med. Sci. Sports Exerc. 46, 131–142. doi: 10.1249/mss.0b013e3182a123db
- Pearcey, G. E. P., Bradbury-Squires, D. J., Kawamoto, J.-E., Drinkwater, E. J., Behm, D. G., and Button, D. C. (2015). Foam rolling for delayed-onset muscle soreness and recovery of dynamic performance measures. J. Athletic Train. 50, 5-13. doi: 10.4085/1062-6050-50.1.01
- Romero-Moraleda, B., La Touche, R., Lerma-Lara, S., Ferrer-Peña, R., Paredes, V., Peinado, A. B., et al. (2017). Neurodynamic mobilization and foam rolling improved delayed-onset muscle soreness in a healthy adult population: a randomized controlled clinical trial. PeerJ 5:18. doi: 10.7717/peerj. 3908
- Grieve, R., Goodwin, F., Alfaki, M., Bourton, A.-J., Jeffries, C., and Scott, H. (2015). The immediate effect of bilateral self myofascial release on the plantar surface of the feet on hamstring and lumbar spine flexibility: a pilot randomised controlled trial. J. Bodywork Mov. Ther. 19, 544-552. doi: 10.1016/j.jbmt.2014. 12.004
- Jung, J., Choi, W., Lee, Y., Kim, J., Kim, H., Lee, K., et al. (2017). Immediate effect of self-myofascial release on hamstring flexibility. Phys. Ther. Rehabil. Sci. 6, 45-51. doi: 10.14474/ptrs.2017.6.1.45
- Schleip, R. (2003b). Fascial plasticity – a new neurobiological explanation Part 2. J. Bodywork Mov. Ther. 7, 104-116. doi: 10.1016/S1360-8592(02)00076-1