Gli infortuni muscolari sono eventi traumatici di diffuso riscontro nella pratica clinica che si possono verificare nello svolgimento di attività comuni della vita quotidiana, lavorativa e durante la pratica sportiva. Gli infortuni muscolari possono essenzialmente determinarsi con due meccanismi: in seguito ad un trauma diretto, più frequente negli sport di contatto o in seguito ad un trauma indiretto, frequente sia negli sport di contatto che in quelli individuali.
I fattori di rischio per le lesioni muscolari possono essere non modificabili (età, infortuni pregressi, statura) oppure modificabili (flessibilità muscolare e articolare, forza muscolare, livello di competizione, fattori psicologici, elevata frequenza di prestazioni ad alta intensità).
Infortuni da trauma diretto = sono causati da una contusione (esempio impatto con avversario) oppure da una lacerazione causata da una ferita da taglio (impatto contro struttura con bordi taglienti). La lacerazione non prevede classificazioni in sottogruppi; la terapia necessaria è la sutura chirurgica e i tempi di recupero dipendono dall’entità della lacerazione.
La contusione viene classificata come lieve, moderata o severa a seconda dell’impotenza funzionale che ne deriva, valutata come capacità di eseguire attivamente un movimento a livello dell’articolazione corrispondente (esempio il ginocchio per il quadricipite).
Contusione |
Lieve: > ½ ROM fisiologico |
Trauma diretto che provoca ematoma diffuso o circoscritto e causa dolore e diminuzione del ROM (Range Of Motion) |
Moderata: < ½ e > 1/3 ROM fisiologico |
||
Severa: < 1/3 ROM fisiologico |
||
Lacerazione |
Infortuni da trauma indiretto = sono infortuni che avvengono senza contatti di qualsiasi tipo, l’atleta si fa male da solo. Vengono suddivisi in due grandi categorie:
Gli infortuni non strutturali sono complicanze in cui non c’è un effettivo cambiamento nella struttura del muscolo, in cui le fibre muscolari rimangono intatte. È la categoria più numerosa, ma anche quella più insidiosa da diagnosticare e trattare. Vengono suddivisi in 4 sottocategorie:
CAUSE |
CLASSIFICAZIONE |
DEFINIZIONE |
Da carico di lavoro |
A: indotti da fatica B: DOMS (indolenzimento ad insorgenza ritardata) |
Aumento circoscritto del tono muscolare, accompagnato da dolore. DOMS: aumento del tono muscolare e dolore diffusi a tutto il muscolo che compaiono alcune ore dopo l’attività fisica. |
Da alterazione neuromuscolare |
A: neuromuscolare correlato a disordini di colonna e/o bacino B: neuromuscolare correlato al muscolo |
Gli infortuni strutturali invece riguardano complicanze in cui c’è stata un effettivo cambiamento nella struttura del muscolo, in cui c’è stata una lesione delle cellule muscolari. Gli infortuni strutturali sono suddivisi in 3 sottogruppi in funzione dell’entità della lesione anatomica all’interno del muscolo:
Il problema più importante nelle lesioni muscolari è rappresentato dalle complicanze che possono insorgere dopo l’infortunio, e soprattutto dalla recidiva, ovvero dalla possibilità di infortunarsi sempre nello stesso punto.
Una delle complicanze a esordio tardivo più frequenti negli infortuni muscolari è la fibrosi. Quando un muscolo si lesiona al posto delle fibre muscolari lesionate forma una cicatrice composta da un tessuto biologico differente da quello preesistente. Quando la formazione di tale tessuto risulta eccessiva, il risultato sarà una fibrosi cicatriziale, le cui dimensioni sono strettamente correlate all’entità della lesione muscolare.
Il tessuto fibrotico è scarsamente vascolarizzato e poco elastico, con un orientamento delle fibre che non rispetta quello originale del muscolo. Ciò rappresenta un fattore di rischio per recidiva della lesione. Inoltre, la fibrosi determina un disturbo della funzionalità muscolare, creando aderenze tra i diversi ventri muscolari. Lo scorrimento e conseguentemente la contrazione muscolare, saranno alterate, limitando in tal modo l’attività sportiva.
La prevenzione della fibrosi si basa esclusivamente su un’idonea terapia riabilitativa.
La prevenzione degli infortuni muscolari deve avere un approccio olistico, che riguardi tutti gli aspetti inerenti alla salute del muscolo. Di seguito verranno riportati alcuni punti chiave per la prevenzione agli infortuni consolidati dalle evidenze scientifiche degli ultimi anni:
Esercizio eccentrico: si è osservato che l’esercizio eccentrico degli ischiocrurali può ridurre l’incidenza di lesioni e recidive del 65-85%1-3. L’allenamento eccentrico potrebbe determinare un miglioramento della struttura muscolare per l’aumento della lunghezza dei fascicoli muscolari e del momento angolare eccentrico4. Inoltre la ridotta esposizione a stimolazione eccentrica dopo infortuni muscolari strutturali può determinare molteplici mal adattamenti, quali un’inibizione neuromuscolare con ridotta forza ed attivazione degli ischiocrurali, esponendo l’atleta a recidive5.
Corsa ad alta velocità: La corsa (in particolare l’accelerazione e il raggiungimento della velocità di picco) ha un ruolo preventivo per gli infortuni agli ischiocrurali6. Sebbene vi siano pochi studi sugli adattamenti degli ischiocrurali esposti alla corsa, recentemente è stato osservato come il raggiungimento regolare della velocità di picco in allenamento riduca il rischio di lesione7.
Core stability: i programmi di core stability dovrebbero includere esercizi per correggere squilibri lombo-pelvici ed esercizi che prevedano il reclutamento di più articolazioni come lo stacco con il bilanciere. In particolare, la debolezza o la ridotta attivazione dell’ileopsoas e del grande gluteo durante i gesti atletici, quali la corsa o il calcio della palla, può aumentare il rischio di lesione del retto femorale e degli ischiocrurali8.
All’interno della nostra struttura sono presenti tutte le figure professionali che posso accompagnare la persona in tutte le fasi del recupero da un infortunio muscolare. Il medico competente determinerà, attraverso l’utilizzo di indagini strumentali, l’entità e la natura della lesione, per poi definire insieme al paziente la modalità di recupero.
Assieme ai fisioterapisti del centro si andranno a eseguire delle tecniche di rilassamento mio-fasciale tramite manipolazioni o apparecchiature strumentali, per superare la fase acuta dell’infortunio.
Una volta finita la fase acuta e superato il periodo in cui il movimento è alterato a causa dell’infortunio, il paziente può passare alla palestra di rieducazione funzionale, dove un team di esperti del movimento educherà la persona e il muscolo a lavorare di nuovo in maniera ottimale, con un occhio incentrato anche sulla prevenzione da infortuni futuri.
La filosofia del nostro centro rimane sempre la stessa: la salute della persona al primo posto.
Fisio10 Srl Centro Medico Fisioterapico
Dir. San. dott. Francesco Greco Spec. in Ortopedia e Traumatologia
Via Guasti 12/H int.3 Padova - Tel. 049 680 080 Cell. 340 2237025
P.IVA 04573830280 - Autorizzazione sanitaria N. 13/2022